Chiesa dei Santi Attanasio e Rocco

Titolo: Chiesa dei Santi Attanasio e Rocco

Autore: Non applicabile (complesso edificato da maestranze locali nel corso dei secoli)

Datazione: Costruita attorno al 1640, con interventi e restauri successivi, in particolare nel XIX secolo

Tipologia: Edificio religioso - Chiesa cattolica di rito ambrosiano

Provenienza: Barile, Provincia di Potenza, Basilicata, Italia

Descrizione
La Chiesa dei Santi Attanasio e Rocco è un significativo luogo di culto cattolico che si erge nel cuore di Barile, testimoniando la devozione della comunità locale. La sua costruzione iniziò attorno al 1640 per iniziativa della Confraternita dei Morti, sotto la supervisione di Raffaele Daniele, come indicato da un affresco sulla volta maggiore. Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito numerosi restauri che ne hanno modificato e arricchito l’aspetto, fino a giungere alla configurazione attuale, caratterizzata da elementi architettonici che risalgono principalmente al XIX secolo.

La facciata, di stile settecentesco con chiari rimandi al neoclassicismo, presenta un aspetto sobrio ma elegante. Essa è articolata in due sezioni orizzontali: la parte inferiore, più ampia, ospita un portale in pietra locale decorato, mentre la parte superiore accoglie una finestra a mezzaluna incorniciata da un timpano. Le paraste bugnate ai lati e il cornicione che separa le due sezioni conferiscono un senso di solidità e armonia all'edificio, il quale è sormontato da un timpano che completa la facciata.

Entrando, ci si trova di fronte a una navata unica che termina in un’abside semicircolare. L’interno è luminoso e accogliente, con tre cappelle laterali su ciascun lato, ognuna dotata di altari dedicati a vari santi. L’altare maggiore, realizzato nella seconda metà del ‘700, si distingue per la sua magnificenza, mostrando uno stile barocco napoletano. Questo altare a parete è decorato con un paliotto riccamente ornato da volute e tarsie marmoree. La mensa, sorretta da cantonali a volute, è sormontata da un tabernacolo decorato con una colomba ad ali spiegate, simboleggiante lo Spirito Santo, e da un capialtare ornato con putti alati.

La volta a botte, elegantemente cassettonata, ospita tre tele di notevole valore, risalenti alla prima metà del XVII secolo, che illustrano temi sacri: l’Incoronazione della Vergine, la Madonna con Bambino tra santi e anime del Purgatorio, e la Madonna con Bambino insieme ai santi Anna e Gioacchino. Queste opere non solo arricchiscono il patrimonio artistico della chiesa, ma raccontano anche la storia della spiritualità e della cultura religiosa del tempo.

Nella controfacciata, una cantoria in legno accoglie un organo risalente al XIX secolo, strumento che accompagna le celebrazioni liturgiche e contribuisce a creare un’atmosfera di devozione e solennità.

Uscendo dalla chiesa, immediatamente sulla sinistra, si trova un piazzale adornato con una croce viaria, che riporta lo stesso anno della vicina fontana dello Steccato. Questa croce riflette i temi iconografici sviluppati nei programmi decorativi del secolo precedente. La base della croce presenta una serie di raffigurazioni significative, tra cui clessidra, teschi e simboli religiosi, mentre una colonna baccellata sormontata da un capitello composito sostiene la croce, che riporta l’immagine del Crocifisso, rappresentato secondo un’iconografia tipicamente bizantina.

San Atanasio

San Atanasio (o Attanasio) di Alessandria (295-373) è stato un influente vescovo e teologo cristiano, noto per la sua difesa della divinità di Cristo contro l'eresia ariana. Nato ad Alessandria d'Egitto, ricevette una solida formazione culturale e religiosa. La sua infanzia coincise con la persecuzione di Diocleziano (303-313), durante la quale fu testimone del coraggio dei martiri cristiani.

Nel 325, Atanasio partecipò al Concilio di Nicea, dove fu proclamata la fede nella divinità di Cristo, definita "della stessa sostanza" (homoousios) del Padre. Dopo la morte del vescovo Alessandro nel 328, Atanasio divenne vescovo di Alessandria. Durante il suo episcopato, affrontò numerose sfide, tra cui persecuzioni e esili, a causa della sua ferma opposizione all'arianesimo.

Atanasio è anche noto per la sua biografia di Sant'Antonio Abate, che contribuì a diffondere l'ideale monastico in Occidente. Morì il 2 maggio 373, ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, ortodossa e copta. La sua festa è celebrata il 2 maggio.

In onore di San Atanasio, esistono diverse chiese a lui dedicate. Una di queste è la Chiesa di Sant'Atanasio dei Greci a Roma, situata nel rione Campo Marzio, in via del Babuino. Questa chiesa è officiata secondo il rito bizantino e serve le comunità greco-cattoliche presenti nella capitale.

San Rocco

San Rocco, nato a Montpellier tra il 1345 e il 1350, è un santo francese celebre per la sua vita dedicata all'assistenza dei malati, in particolare durante le devastanti epidemie di peste. Proveniente da una famiglia agiata, alla morte dei genitori decise di vendere tutti i suoi beni e intraprendere un pellegrinaggio verso Roma. Durante il viaggio, si dedicò con altruismo alla cura degli appestati, guadagnandosi rapidamente fama di taumaturgo e protettore dei malati.

San Rocco morì tra il 1376 e il 1379, probabilmente a Voghera, in Lombardia, dove si trova la sua tomba. La sua esemplare dedizione ai sofferenti lo portò a essere venerato ben presto, fino alla canonizzazione. La festa liturgica in suo onore si celebra il 16 agosto, giorno della sua morte.

Nell'arte cristiana, San Rocco è spesso raffigurato con un bastone da pellegrino, un mantello e una conchiglia, simbolo del suo pellegrinaggio. Un elemento ricorrente è la presenza di un cane, raffigurato nell'atto di leccargli una piaga sulla coscia, richiamo alla leggenda secondo cui un cane gli portò del pane mentre si trovava in isolamento a causa della peste.

San Rocco è venerato come patrono contro le epidemie e le malattie infettive e protettore di numerose città e comunità. In Puglia, è oggetto di una particolare devozione: a Ruvo di Puglia sorge la Chiesa di San Rocco, edificata nel 1503, mentre a Torrepaduli, in provincia di Lecce, la sua festa è celebrata con una solenne processione notturna tra il Mercoledì e il Giovedì Santo.

La figura di San Rocco incarna i valori di solidarietà, carità cristiana e compassione. Il suo esempio continua a ispirare generazioni di persone nell’impegno per l’assistenza ai malati e nella promozione della salute pubblica, soprattutto nei periodi di crisi sanitaria.

Confraternite dei Morti

Le Confraternite dei Morti sono antiche associazioni religiose che, sin dal Medioevo, si sono dedicate alla cura delle anime dei defunti attraverso preghiere, sepolture dignitose e opere di carità. Queste confraternite avevano il compito di garantire un funerale adeguato a chi, per difficoltà economiche, non poteva permetterselo, e di intercedere per il riposo eterno delle anime attraverso la preghiera.

Un esempio significativo è l’Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero di Molfetta, fondata il 26 aprile 1613. Questa confraternita si occupa della sepoltura dei meno abbienti e promuove il culto dei Dolori di Maria Santissima. Ha sede nella Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, comunemente nota come Chiesa del Purgatorio. Tra le sue tradizioni più sentite vi è l’organizzazione delle processioni della Settimana Santa, che richiamano numerosi fedeli, e la celebrazione della festa di Santa Maria Maddalena il 22 luglio.

Un altro esempio è la Confraternita Monte dei Morti di Campagna, in provincia di Salerno, attiva sin dai primi decenni del XVII secolo. Oltre alla commemorazione dei defunti, l’associazione si dedica alla beneficenza e alla conservazione della memoria storica della comunità. La sua sede è la suggestiva Chiesa di Santa Maria del Carmelo, situata nel cuore del centro storico. Tra le sue iniziative spiccano eventi e celebrazioni in onore dei defunti, che rinsaldano il legame tra la fede e le tradizioni locali.

Le Confraternite dei Morti, con il loro impegno secolare, rappresentano un’importante testimonianza di solidarietà, pietà cristiana e conservazione della memoria collettiva, continuando a svolgere un ruolo significativo nelle comunità in cui operano.

Fonti e Riferimenti Bibliografici

Sitografia

Codice identificativo: BARL-004

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