Titolo: Palazzo Caracciolo della Torella
Autore: Non applicabile (architettura storica)
Datazione: XVI secolo
Tipologia: Edificio storico e residenza nobiliare
Provenienza: Barile, Provincia di Potenza, Basilicata,
Italia
Descrizione
Il Palazzo Caracciolo della Torella, situato nel cuore di Barile, rappresenta un prestigioso esempio di architettura rinascimentale, costruito nel XVI secolo dalla nobile famiglia Caracciolo, originaria di Napoli. Questo imponente complesso edilizio, registrato nel 1656 dal notaio Scipione Bianco di Melfi, era allora noto come Casale di Rapolla e comprendeva quaranta stanze, scuderie, un ampio giardino, una chiesa privata e cantine sotterranee. Dal 1643 fino all’eversione della feudalità nel 1806, Barile rimase sotto il controllo dei Caracciolo di Torella, che vi risiedevano per lunghi periodi, custodendo nel palazzo il loro archivio feudale e una ricca collezione di monete e reperti archeologici provenienti dall’area del Vulture.
La struttura si distingue per la sua maestosità, sviluppandosi su tre piani e caratterizzandosi per un cortile interno, balconi decorati e ampie finestre ad arco, che ne esaltano l’eleganza. L’ingresso, un tempo chiuso da un monumentale portone in legno, conserva ancora oggi l’architrave scolpito con lo stemma gentilizio dei Caracciolo, suddivisi in due rami: Caracciolo Torella e Caracciolo del Sole. Tra gli elementi più affascinanti del palazzo si trova la suggestiva Fontana a zampillo, citata nel 1825 dal viaggiatore inglese Richard Keppel Craven durante il suo Grand Tour in Basilicata.
Nel corso del tempo, il palazzo ha subito numerose trasformazioni, venendo suddiviso in più unità abitative che ospitavano diverse famiglie, tra cui i Cittadini. Tuttavia, nonostante le alterazioni, alcuni elementi architettonici originali, come l’abside e una cariatide, testimoniano ancora la sua antica bellezza. Il piccolo giardino rettangolare, accessibile dal cortile, ospita una preziosa riserva d’acqua, utilizzata storicamente sia per le esigenze domestiche che per alimentare le fontane ornamentali con spettacolari giochi d’acqua, tipici delle residenze nobiliari.
La storia di Barile affonda le sue radici in epoca romana e, nel corso dei secoli, il borgo fu conteso da Longobardi, Normanni e Saraceni, prima di passare, nel XII secolo, sotto il controllo della famiglia Caracciolo, che lo governò per oltre tre secoli. Durante il periodo medievale e rinascimentale, Barile divenne un centro di eccellenza agricola, noto per la produzione di vino e olio d’oliva, favorita dalla fertilità del suo territorio. Tuttavia, con il passare del tempo, il declino dell’economia rurale e l’aumento dell’emigrazione modificarono il tessuto sociale del borgo.
Negli ultimi anni, il Palazzo Caracciolo della Torella e il centro storico di Barile sono stati oggetto di interventi di restauro e riqualificazione, volti a preservare il patrimonio storico e culturale della Basilicata e a promuovere il turismo. Grazie a questi sforzi, l’antica dimora nobiliare e il borgo stanno riscoprendo il loro valore artistico e identitario, riaffermandosi come luoghi di grande interesse per visitatori e studiosi della storia locale.
Famiglia Caracciolo di Torella
La famiglia Caracciolo di Torella è una delle più illustri dinastie nobiliari del Regno di Napoli, con origini che risalgono al X secolo. La sua storia è caratterizzata da un notevole ascendente politico, economico e culturale, con un'estesa influenza su numerosi feudi e territori. Nei secoli, i Caracciolo si distinsero per il loro ruolo nelle istituzioni ecclesiastiche e politiche, ricoprendo posizioni di rilievo come vescovi, cardinali e ministri, e consolidando il loro prestigio anche oltre i confini del Regno di Napoli, con membri attivi nell'Impero Spagnolo e nell'Impero Romano.
Le prime attestazioni della famiglia risalgono al X secolo, con Teodoro Caracciolo, uno dei capostipiti. Nel XVIII secolo, il casato rafforzò il proprio potere con l'acquisizione di nuovi feudi e titoli nobiliari. Un esponente di spicco di questo periodo fu Giuseppe Caracciolo, VI principe di Torella, nato a Napoli il 13 dicembre 1747, figlio di Nicola, duca di Lavello, e di Faustina de Cardenas. Nel 1764 sposò Beatrice de Alarcón y Mendoza, marchesa della Valle Siciliana, e accrebbe i domini della famiglia con l'acquisto del borgo di Ruvo del Monte nel 1768 e del feudo di Gesualdo nel 1772.
La famiglia ebbe un ruolo di primo piano durante la Repubblica Napoletana del 1799, un periodo di fervore rivoluzionario. Giuseppe Caracciolo, VI principe di Torella, fu tra i principali sostenitori del movimento repubblicano, contribuendo attivamente alla causa. Tuttavia, con l'eversione della feudalità nel 1806, i Caracciolo di Torella persero gran parte dei loro privilegi e possedimenti. Nonostante ciò, la famiglia mantenne un'influenza significativa nella società napoletana, continuando a distinguersi in ambiti come la politica, la cultura e l’arte. La loro eredità nobiliare, testimoniata da residenze storiche e documenti d’epoca, rimane un simbolo dell’importanza che il casato ebbe nella storia del Mezzogiorno d’Italia.
Famiglia Caracciolo del Sole
La famiglia Caracciolo del Sole è una delle linee nobiliari più illustri della Casa Caracciolo, originaria di Napoli. Questa dinastia ha avuto un impatto significativo nella storia del Regno di Napoli e ha dato vita a numerosi rami e discendenti illustri.
Il capostipite dei Caracciolo del Sole è Francesco Caracciolo, fratello di Matteo, Ligori e Bartolomeo, che diedero origine ai Caracciolo Pisquizi. Da Francesco discende Cristiano, signore di San Chirico in Basilicata, ambasciatore per il re Ladislao al Papa, che diede origine ai baroni di Avigliano estinti nel 1558. Un altro discendente noto è Giovanni Caracciolo, che sposò Caterina Caracciolo Pisquizi, figlia di Filangieri, consolidando ulteriormente il prestigio della famiglia.
I Caracciolo del Sole hanno ricoperto ruoli di rilievo nella società napoletana e nel Regno di Napoli. Membri della famiglia sono stati coinvolti in ambito militare, diplomatico e amministrativo, contribuendo alla crescita e all'influenza della dinastia. Ad esempio, Giovanni Caracciolo, figlio di Francesco, è noto per il suo ruolo di ministro del Regno di Napoli e per la sua vicinanza alla regina Giovanna II.
La famiglia possedeva numerosi beni e residenze, tra cui il Palazzo Caracciolo della Torella a Barile, un esempio significativo dell'architettura rinascimentale. Questo palazzo testimonia la ricchezza e l'importanza della famiglia nel contesto storico e culturale della Basilicata.
Tra i discendenti più noti della famiglia Caracciolo del Sole vi è Francesco Caracciolo (1752–1799), ammiraglio e rivoluzionario italiano, che ha avuto un ruolo significativo durante le guerre napoleoniche. Un altro membro di rilievo è Giovanni Caracciolo (c. 1372–1432), ministro del Regno di Napoli e favorito della regina Giovanna II.
Richard Keppel Craven
Richard Keppel Craven (14 aprile 1779 – 24 giugno 1851) è stato un nobile britannico, viaggiatore e autore, noto per i suoi resoconti dettagliati sulle regioni meridionali dell'Italia.
Nato a Londra, Richard era il terzo e più giovane figlio di William Craven, VI barone Craven, e di Lady Elizabeth Berkeley, figlia del IV conte di Berkeley. I suoi genitori si separarono quando aveva circa tre anni, e sua madre si trasferì in Francia portandolo con sé, con l'accordo di restituirlo al padre all'età di otto anni, condizione che non fu rispettata. Nel 1791, tornò in Inghilterra per frequentare la Harrow School sotto un nome falso, ma fu presto riconosciuto per la sua somiglianza con la madre e riprese il suo cognome.
Nel 1814, Craven accettò la posizione di cameriere presso Caroline, Principessa del Galles, senza compenso. Questo incarico durò solo pochi mesi, fino alla partenza della principessa per Ginevra. Nel 1820, durante il processo alla principessa, testimoniò a suo favore, affermando di non aver mai osservato comportamenti inappropriati durante il suo servizio.
Craven era un viaggiatore appassionato e, insieme al suo amico intimo Sir William Gell, esplorò diverse regioni d'Europa, tra cui Spagna, Portogallo, Grecia e Asia Minore. I due erano considerati "amici inseparabili" e condivisero numerosi viaggi e avventure.
Nel 1821, Craven pubblicò "A Tour through the Southern Provinces of the Kingdom of Naples", un resoconto dettagliato dei suoi viaggi nel sud Italia, arricchito da illustrazioni basate sui suoi schizzi. Successivamente, nel 1838, pubblicò "Excursions in the Abruzzi and Northern Provinces of Naples", in due volumi, con illustrazioni di W. Westall. Queste opere forniscono preziose testimonianze sulle condizioni sociali, culturali e naturali dell'Italia meridionale dell'epoca.
Nel 1833, con un incremento significativo della sua fortuna, Craven acquistò un grande convento nelle montagne vicino a Salerno, che trasformò in una residenza accogliente, ospitando numerosi visitatori con grande ospitalità. Dopo la morte di Sir William Gell nel 1836, Craven continuò a risiedere in Italia, mantenendo corrispondenze con figure di spicco dell'epoca, tra cui Lady Blessington. Morì a Napoli il 24 giugno 1851, all'età di 72 anni, e fu sepolto nel Cimitero Inglese della città
Famiglia Cittadini
La famiglia Cittadini è storicamente legata al borgo di Barile, in Basilicata. Nel XIX secolo, acquisì l'antico Palazzo Caracciolo, originariamente appartenuto ai principi di Torella. All'interno di questa dimora, la famiglia custodì il rinomato "Sarcofago di Atella", un reperto archeologico scoperto nel 1740 nei pressi di Atella. Preoccupato per la conservazione del manufatto, Antonio Cittadini, membro della famiglia, lo vendette nel 1897 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dove è tuttora esposto. La famiglia Cittadini ha svolto un ruolo significativo nella storia e nella cultura di Barile, contribuendo alla preservazione e alla valorizzazione del patrimonio locale.
Craven, R. K. (1825). A Tour through the Southern Provinces of the Kingdom of Naples. London: John Murray.
Marzano, M. (2006). Barile: Storia, arte e tradizioni di un borgo lucano. Barile: Edizioni del Vulture.
Pietrafesa, F. L. (a cura di). (s.d.). Qui Barile. Vatra Arbëresh.
Sitografia
I Caracciolo di Torella – Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
Lo Stato feudale dei Caracciolo di Torella – Il Terebinto Edizioni
Keppel Craven e il Grand Tour in Italia – Enciclopedia Treccani
Richard Keppel Craven e la sua relazione con William Gell – British School at Rome
Richard Keppel Craven – Ritratto e biografia – National Portrait Gallery (UK)
Le lettere di Keppel Craven sui suoi viaggi in Italia – Archivi storici britannici
Codice identificativo: BARL-018