Palazzo Prete
Nel cuore di Barile, in Piazza Garibaldi, si erge l’imponente Palazzo Prete, simbolo della storia e dell’identità culturale del borgo. A partire dal 1478, Barile fu ripopolato da comunità greco-albanesi, tra cui gli Scutariani, Coronei e Mainotti, che portarono con sé tradizioni, simboli e un forte spirito militare. Tracce di questo retaggio sono ancora visibili nei portali scolpiti delle residenze, dove spiccano emblemi della fierezza e del coraggio arbëreshë. Palazzo Prete si inserisce perfettamente in questo contesto storico e architettonico, affiancandosi ad altre dimore nobiliari appartenute a famiglie illustri. Tra le famiglie nobili che hanno segnato la storia di Barile, la casata Prete occupa un posto di rilievo.
Già nel XVIII secolo, i Prete si distinguevano per la loro posizione economica e sociale all’interno della comunità, contribuendo allo sviluppo economico del borgo e alla gestione del patrimonio locale. Il palazzo di famiglia si impone con la sua facciata in pietra levigata, tipica dell’architettura aristocratica dell’epoca, rappresentando non solo un esempio di eleganza e solidità costruttiva, ma anche un simbolo della loro influenza nel tessuto civile di Barile.
Le fonti storiche documentano, in particolare, la figura del dottor Domenico Antonio Prete, che nel XVIII secolo vantava consistenti entrate economiche grazie al possesso di censi, rendite fondiarie e immobili. Il suo reddito annuo di circa cento ducati lo collocava tra le personalità più influenti del paese, garantendogli un ruolo di primo piano all’interno della nobiltà locale. Un altro esponente di spicco della famiglia, Paolo Prete, è ricordato nei documenti storici come uno dei maggiori detentori di capitali a Barile, con una somma di 2.953 once, prova tangibile della solidità economica della casata.
L’importanza della famiglia Prete non si limitava solo alla sfera economica: il loro ruolo nella comunità si rifletteva anche nell’amministrazione del territorio e nella gestione delle risorse locali. Come molte famiglie nobili dell’epoca, i Prete erano coinvolti nelle dinamiche politiche e sociali di Barile, contribuendo alla definizione di un’identità cittadina in cui la tradizione arbëreshë si fondeva con le istituzioni del Regno di Napoli.
